Fin dall’infanzia mi fu chiaro che se Miss Piggy poteva ballare con Rudolf Nureyev sulle note del Lago dei Cigni – con la MIA agognata corona di Odette in testa – anch’io un giorno avrei trovato l’amore sul palcoscenico o in una buca d’orchestra.
I miei compositori e musicisti di riferimento però erano tutti morti da almeno un secolo, quindi che fare?
Bisognava innamorarsi di qualche artista ancora in vita.
Certo le occasioni per me a quell’età di frequentare concerti, opere e balletti erano pari a zero, così l’unica era restare con le orecchie tese e gli occhi aperti per identificare rapidamente il candidato a rapire il mio cuore non appena fosse passato sullo schermo del televisore o sulla copertina di qualche disco (non c’era internet con tutto pronto bello e servito a quei tempi). Continua a leggere
L’educazione sentimentale di una fanatica della musica classica
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