“Forse mi immaginate intenta a cucinare le mie vittime mentre ascolto le Goldberg, quando invece non so cucinare un uovo figuriamoci un uomo” (F. Sina)
L’associazione tra le Variazioni Goldberg e l’esimio dottor Hannibal Lecter è ormai un dato di fatto e rientra in quel processo di astrazione della musica classica a qualcosa destinato solo ad “alcune menti” che è in corso da parecchi anni e che è una assurda castroneria.
Si trovano su Youtube un numero mostruoso di video dal titolo “Lecter’s Aria”, al che io sento la necessità di ricordare che, senza nulla togliere all’affascinante psichiatra cannibale né all’ottimo Jonathan Demme, le Variazioni Goldberg sono state scritte nel 1742, quindi qualche anno prima dell’uscita del libro di Harris, e sono state dedicate a Johann Gottlieb Goldberg, di cui si ricordano ancora l’abilità tecnica e l’amicizia che lo legava a Johann Sebastian Bach.
Ma quanto piacciono veramente le Goldberg al dottor Lecter?
Scopriamolo insieme analizzando questa scena de “Il silenzio degli innocenti”:
(se sei un sensibilone evita di rivedere la scena)
YouTube : Hannibal Lecter ascolta le Goldberg
In apertura di scena sentiamo l’Aria iniziale, che scopriremo poi provenire da un registratore acceso all’interno della gabbia di reclusione (musica intradiegetica).
Arrivano le guardie, si gigioneggia un po’ finché il nostro Hannibal passa all’azione e massacra le guardie carcerarie in poco più di un minuto durante il quale non ci viene più proposta l’Aria ma subentra una seconda musica, extradiegetica questa volta, cioè non proveniente dalla scena filmica.
Terminata la mattanza lo ritroviamo, sporco di sangue, intento ad ascoltare ancora le Goldberg, tiene gli occhi socchiusi mentre con feticismo accarezza il registratore.
Per la precisione Lecter sta ascoltando la variazione n. 7, dunque possiamo calcolare che, dopo aver commesso il duplice omicidio, il dottore sia rimasto a godersi l’amata musica per quasi 6 preziosi minuti sottratti alla fuga.
E voi? Sareste scappati subito o fino a quale variazione sareste rimasti in gabbia?
Io di sicuro prima della n. 18 non mi sarei mossa.
Sei fantastica, non ho mai trovato una donna con un simile senso dell’umorismo :)) Iscriverommi subito alle Tue elocubrazioni.
Grazie Fabio, posso ragionevolmente considerare il tuo commento il mio miglior successo letterario 🙂
Grazie Fiorella, assolutamente fantastico.
Qualche giorno fa riascoltando le variazioni ho avuto un la sensazione che Lecter le ascoltasse, ma non riuscivo a ricordare in quale scena.