Per un certo periodo della mia vita sono stata felice o almeno credevo di esserlo, il che è in pratica la stessa cosa.
Ero felice, felicissima, mi sentivo arrivata, non sapevo dove esattamente fossi arrivata ma mi sentivo come se avessi tra le mani tutto quello che avevo sempre desiderato.
Ero così felice che ero diventata anche un po’ stronza. Continua a leggere
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Posso entrare signor Brahms?
E così, poco più di un anno fa, si decise che avrei studiato qualcosa di Brahms e si decise per gli Intermezzi op. 117, il si decise sta ovviamente per “la maestra di musica decise e io muta”.
Iniziai dunque con lo studio dell’Andante moderato dell’Intermezzo n. 1: leggo, suonicchio senza riuscire a farmi coinvolgere e procedo con la lettura del brano fino al Più Adagio, movimento sul quale mi soffermo settimane intere senza capirci una beata mazza nonostante la perdita di circa due diottrie per occhio nel tentativo di contare i tagli sopra le note basse. Continua a leggere
E fu per caso che Brigitte Engerer mi fece amare Chopin
Il mio amore per Fryderyk Chopin, con il conseguente tradimento del mio consorte ufficiale Giovanni Sebastiano, è storia recentissima.
Fino a circa un mese fa al solo accenno di una battuta di Chopin io ruotavo la testa di 360° come la bambina dell’esorcista biascicando con voce tenorile un ODDIOSCIOPENCHEPALLE!
Ma cosa è successo dunque? Vi starete sicuramente chiedendo smaniosi di sapere cosa abbia provocato questa radicale inversione di rotta. Continua a leggere