E fu per caso che Brigitte Engerer mi fece amare Chopin

Il mio amore per Fryderyk Chopin, con il conseguente tradimento del mio consorte ufficiale Giovanni Sebastiano, è storia recentissima.
Fino a circa un mese fa al solo accenno di una battuta di Chopin io ruotavo la testa di 360° come la bambina dell’esorcista biascicando con voce tenorile un ODDIOSCIOPENCHEPALLE!
Ma cosa è successo dunque? Vi starete sicuramente chiedendo smaniosi di sapere cosa abbia provocato questa radicale inversione di rotta.

Ebbene, era una giornata come tutte le altre, mi trovavo in ufficio e, mentre lavoravo alacremente per salvare il mondo, ascoltavo su YouTube le Partite di Bach eseguite da Karl Richter; finite le Partite YouTube mi propone automaticamente le Suite Francesi eseguite da Andras Schiff e io continuo a lavorare così presa da non rendermi conto che a un certo punto le anche le Suite Francesi hanno detto la loro e da un po’ di tempo il mio sottofondo musicale è completamente cambiato ed è diverso, è… bellissimo.
Immaginate il mio stupore quando mi rendo conto che da circa un’ora stavo ascoltando i Notturni di Chopin senza neppure il minimo accenno di orticaria, anzi avvolta dalla sensazione piacevole di un caldo abbraccio.

Il merito di questa mia (ri)scoperta è tutto di un’artista meravigliosa, Brigitte Engerer, straordinaria pianista francese, che è riuscita a regalarci un’interpretazione dei Notturni finalmente scevra da tutti quegli elementi di romanticismo a volte un po’ melenso ed esasperato che suonava tanto fastidioso alle mie orecchie (ciniche e grette).
I Notturni nell’interpretazione della Engerer sono intimi, quasi una confessione, tecnicamente superlativi senza peccare mai di tecnicismo, le linee melodiche sono rese avvolgenti da un fraseggio inarrivabile, il suono è morbido, quasi vellutato e io non riesco a smettere di ascoltarli e di chiedermi cosa mi fosse sfuggito prima di Chopin (tutto credo) mentre adesso riesco a sentirlo come un qualcosa che faceva profondamente parte di me da sempre.
Detestavo di Chopin quell’intimità profonda che apparteneva anche a me ma che rifiutavo.

Fryderyk Chopin

Fryderyk Chopin mentre scopre con entusiasmo che mi dedicherò allo studio di un suo Notturno

Ricordo ancora quando con la protervia ottusa degli adolescenti proprio davanti allo spartito di un Notturno guardai la mia maestra di musica e le dissi “io questo non lo voglio suonare, mi fa dormire”, lei mi fece alzare dallo sgabello del pianoforte e mi fece accomodare su quello dell’organo, mi mise davanti uno spartito di Zipoli dicendo “se non vuoi suonare Chopin tu da adesso fai organo e vai a dare gli esami a Milano” e io ne fui felice.

Immaginatevi la sua faccia quando, oltre 25 anni dopo quel fatidico giorno, mi ha vista arrivare con lo spartito del Notturno Op. 48 No. 1 in Do minore (e sì che io ho sempre odiato anche il do minore) e le ho detto di essermi innamorata di Chopin.
A quel punto, dopo aver riso per dieci minuti buoni, ha iniziato a impostare la prima pagina e mi ha detto due cose, entrambe minacciose: “Studialo bene perché io su questo ti faccio morire” e “dovresti innamorarti anche di un uomo ancora in vita”.
La seconda cosa mi ha fatto molta più paura della prima.

Io amo questo della musica: questo trasformarsi continuamente dentro di me, questo trasformarmi ogni volta fino a completarmi, questo aiutarmi a scoprire cose di me che avevo sempre ignorato.

3 pensieri su “E fu per caso che Brigitte Engerer mi fece amare Chopin

  1. Tutto vero e tutto scritto con la usuale tua simpatia, però….
    …però che noia, sempre i soliti nomi.
    Parlando di notturni, J. Field dove lo mettiamo, anzi dove lo metti??!!
    E una folgorazione tardiva per Bortkiewicz ti verrà mai??
    Cordialità e Auguri di buone Feste!

    • Ho bisogno di tempo, sono appena passata dalla noia profonda all’amore, mi serviranno almeno altri vent’anni per esplorare questo “nuovo” mondo, sempre che nel frattempo gli strali di Cupido non mi dirottino da qualche altra parte, in questo periodo sono musicalmente volubile (il che credo sia un bene) 🙂
      Nel frattempo contraccambio gli auguri!

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